Proteggere la cute peristomale: l’utilizzo degli accessori
A cura di Paola Neri, stomaterapista dell’Ospedale Bufalini di Cesena
Affronto con interesse questo argomento perché le persone che seguo in ambulatorio spesso mi chiedono come occuparsi della pelle attorno alla stomia. Come mantenerla in salute? Come accorgersi che qualcosa non va prima che il problema si palesi sottoforma di complicanza e relativo discomfort?
Dalle molte persone che ho incontrato negli anni di servizio presso il centro stomizzati, ho imparato che diverse sono le sensazioni/percezioni che i pazienti riferiscono provenire dalla “zona” della stomia. Prurito, bruciore, dolore più o meno intenso, iper o iposensibilità, sono alcuni dei sintomi che vengono riferiti più frequentemente e possono essere privi di segni evidenti a carico del complesso stomale.
Questi aspetti, che accomunano molti assistiti, sono meritevoli di attenzione e spesso, oltre a non conoscerne la causa, la persona non sa da dove proviene il sintomo percepito. L’incapacità di localizzare esattamente la zona di provenienza della sensazione percepita potrebbe creare uno stato di ansia sfavorevole alla guarigione.
Spesso questo si verifica in seguito ad alcuni fattori:
· la difficoltà anatomica di vedere direttamente la stomia;
· l’impossibilità ad occuparsene personalmente;
· la mancata conoscenza della propria stomia;
· il mancato sostegno alla comprensione ed elaborazione dei sentimenti collegati alla stomia.
Per la cura e la gestione della stomia sono raccomandate pratiche volte a ridurre il rischio di complicanze a carico dell’intero complesso stomale: lo stoma (mucosa); la giunzione muco-cutanea (circonferenza della mucosa) e la cute peristomale.
Recentemente alcuni studi anche a livello nazionale indicano una incidenza di comparsa delle alterazioni peristomali tra il 52% e il 56%*. Significa che circa la metà o più, delle persone portatrici di stomia, va incontro a discomfort proveniente da una alterazione della pelle attorno alla stomia. Per questo diventa importante sapere come trattarla e proteggerla durante le cure quotidiane.
La cute peristomale è descritta come quella porzione di pelle attorno alla mucosa della stomia che si estende al di sotto del presidio di raccolta. Non si sta parlando di un numero preciso di centimetri, ovvero solo della porzione al di sotto dell’adesivo (placca) che può essere più o meno grande a seconda del tipo e marca del prodotto, si parla anche di quella porzione di pelle coperta dalla sacca; sia che si tratti di monopezzo (la sacca è attaccato alla parte adesiva) che di un sistema a due pezzi, nel quale la sacca è separata e si aggancia alla placca attraverso una flangia o un anello in schiuma.
La pelle svolge la funzione di protezione, concorre a mantenere l’equilibrio dei liquidi e regolazione della temperatura, è sensibile e ci si accorge subito se viene toccata o ferita. Per svolgere bene la sua funzione deve essere mantenuta integra. La cute peristomale dovrebbe essere intatta, senza segni evidenti di arrossamento, lacerazione o sensazioni di prurito, bruciore o dolore*. Tuttavia, la pelle attorno alla stomia è continuamente esposta a materiali irritanti come feci, urine e secrezioni, diventando soggetta a sviluppare una varietà di complicanze.
Il rischio di sviluppare una complicanza della cute peristomale nei primi 2 anni dall’intervento di confezionamento della stomia è alto, si attesta intorno all’80%*.
Sappiamo che la comparsa di complicanze genera un impatto negativo su aspetti psico-sociali e di qualità della vita, ma la persona stomizzata non è sola; può contare sull’aiuto di personale sanitario specializzato, su presidi medici oggetto di continua ricerca e miglioramento da parte delle ditte che li producono e sulla condivisione di esperienze ed emozioni con altre persone che hanno una stomia e, in questo modo, costruire o riscoprire nuove risorse personali.
Rivolgersi allo stomaterapista di fiducia significa non permettere alle proprie paure di creare isolamento! Consente di ottenere assistenza personalizzata e consigli adeguati, nonché informazioni utili al reperimento di presidi e accessori necessari per la propria condizione.
Le principali manifestazioni cutanee sono rappresentate da:
· Dermatite irritativa da contatto prolungato con feci o urine (DIC).
· Dermatite allergica da contatto (DAC); può verificarsi in caso di allergie ai componenti della barriera cutanea, in questo caso, provare un altro presidio di raccolta potrebbe essere la soluzione migliore.
· Infezioni peristomali dovute allo sviluppo di batteri o funghi all’interno di lesioni cutanee o di ambienti caldo-umidi.
· Lesioni e traumatismi della pelle attorno alla stomia che possono sviluppare arrossamenti, escoriazioni/erosioni o ulcerazioni e farla diventare più sensibile con conseguenti difficoltà di tenuta della placca.
Per ridurre l’insorgenza di alterazioni della cute peristomale bisogna porre particolare attenzione ai seguenti aspetti.
Infiltrazioni
La causa principale delle alterazioni cutanee è l’infiltrazione di materiale al di sotto del dispositivo di raccolta. Sappiamo che le infiltrazioni del presidio devono essere evitate in modo categorico perché, a lungo andare, possono portare ad alterazioni più o meno gravi e compromettere l’adesione della placca. Questa condizione è verificabile al momento del cambio, osservando eventuale imbrattamento o usura eccessiva della parte adesiva e della cute.
Rappresentano fattori di rischio per le infiltrazioni peristomali: le caratteristiche dello stoma (tipo, posizione, forma, altezza, dimensione) le irregolarità cutanee (presenza di cicatrici, pliche, nevi, sporgenze ossee vicino alla stomia, lesioni, retrazioni o ernia parastomale); tipologia di addome (morbido o teso); caratteristiche degli effluenti (liquidi o formati) e lo stile di vita e le abitudini quotidiane comprese quelle alimentari.
Le infiltrazioni sono motivo di preoccupazione per la persona stomizzata; tuttavia, chi incontra questo problema spesso non ne parla con il personale sanitario di riferimento.
Per maggiori informazioni in merito è raccomandato rivolgersi al proprio stomaterapista di fiducia.
Distacco spontaneo del presidio di racolta
Le infiltrazioni possono portare al distacco spontaneo ed intempestivo del presidio di raccolta (prima del tempo previsto per il cambio). Mentre Il distacco precoce è favorito dalle infiltrazioni, queste non sempre portano al distacco. Significa che un presidio apparentemente bene adeso a bordo placca potrebbe essere infiltrato e compromettere l’integrità della pelle.
Imparare ad osservare e riconoscere le infiltrazioni diventa uno strumento importante di protezione e prevenzione per la salute della stomia. Sono fattori di rischio per il distacco intempestivo del sistema di raccolta: l’utilizzo di un dispositivo non appropriato; il mancato utilizzo di presidi medici specifici per la salvaguardia della tenuta dell’adesivo (accessori); le Infiltrazioni e le alterazioni della cute peristomale.
RIMOZIONE TRAUMATICA DEL DISPOSITIVO DI RACCOLTA
Nuove tecnologie hanno portato allo sviluppo di presidi maggiormente adesivi e di prodotti che ne favoriscono l’ulteriore adesione alla cute. Questo concorre a diminuire il timore che la sacca possa staccarsi riducendo il rischio di isolamento sociale e aumento dell’ansia; tuttavia, la rimozione del presidio sottopone lo strato più esterno della pelle, epidermide, a continuo “stress”.
Se avviene forzatamente, la rimozione diventa traumatica ed espone la pelle al fenomeno di “stripping” rischiando arrossamenti e lacerazioni (lesioni di strappo).
Studi scientifici* dimostrano che le alterazioni provocate dalla rimozione del sistema di raccolta hanno un impatto negativo sulla qualità della vita delle persone stomizzate.
I fattori di rischio delle lesioni da strappo sono legati all’esercizio di una forza eccessiva quando si rimuove la placca, alla presenza di una cute sottile o fragile a causa, per esempio, della chemioterapia o radioterapia, alla ipersensibilità verso altri presidi adesivi, alla presenza di patologie cutanee come la psoriasi o eczemi.4
Per evitare questa complicanza è raccomandato e, adottare quegli accessori utili a facilitatore il distacco*(rimuovi adesivo).
Prolungata adesione della parte mobile della sacca alla cute
Le sacche più rispettose della cute sono rivestita da un morbido telino in TNT saldato ai margini. Il rivestimento può essere presente su entrambi i lati oppure solo nella parte a contatto con la cute. In alcuni particolari casi si possono sviluppare alterazioni come macerazione, arrossamenti o dermatiti in questa zona, soprattutto quando la sacca viene lasciato a contatto diretto con la cute in condizioni di umidità e calore.
A tal proposito, sono fattori di rischio: il contatto prolungato della sacca umida con la cute (ad esempio, dopo la doccia o il bagno); uso di creme o unguenti che a contatto con il TNT della sacca la lasciano umida; uso di indumenti troppo stretti o con cintura e l’uso della pancera; il mancato utilizzo di presidi medici specifici per la protezione della cute (accessori).
Gli accessori rappresentano un supporto valido per consentire una migliore adesione del dispositivo alla cute. Aiutano a mantenerla integra e a personalizzare il sistema di raccolta alle esigenze specifiche della persona, concorrendo a migliorarne la qualità di vita. In commercio esistono vari tipi di accessori, di varie marche, con varie funzioni e ognuno risponde ad una particolare esigenza.
Anche se nella pratica clinica si può verificare l’utilizzo di accessori di ditte differenti con presidi di raccolta altrettanto diversi, la compatibilità chimica dei materiali è verosimilmente maggiore se appartenenti alla stessa ditta. Pertanto, è consigliato l’utilizzo di accessori e presidi di raccolta della stessa ditta.
Principali accessori e loro funzione
Pasta livellante: è una formulazione pastosa contenuta in un tubetto, sicuro, maneggevole e igienico; presenta una componente alcolica e, per evitare che bruci al momento dell’applicazione, è sufficiente metterne la giusta quantità su una porzione di cute integra e aspettare che evapori l’alcool prima di stenderla o spostarla sulla parte interessata.
La sua funzione nasce dalla possibilità di creare una barriera, un sigillo attorno alla circonferenza della mucosa per andare a riempire spazi vuoti che potrebbero causare infiltrazioni degli effluenti. Il suo uso è raccomandato per riempire le pieghe della pelle o le superfici irregolari, può essere stesa con un dito, inumidito, per uniformarne il livello.
Come applicare la pasta:
· può essere applicata direttamente con il tubetto formando un anello circolare intorno alla stomia;
· può essere applicata sul dito inumidito e passata attorno alla stomia con l’ausilio di una siringa senza ago per maggiore precisione;
· nella pratica clinica non si esclude la possibilità di applicarla direttamente sulla barriera adesiva prima che entrambe aderiscano alla cute;
· lasciare evaporare l’alcool qualche secondo prima di posizionare la placca.
In ogni caso è importante ricordare che non si deve eccedere nella quantità; va utilizzata per livellare e creare una barriera tra mucosa e cute peristomale, non ha funzione idratante e non è un collante. Al cambio del sistema di raccolta potrebbero rimanere dei residui di pasta. Non serve forzarne la rimozione, l’eventuale residuo verrà via con i cambi successivi. può essere utilizzato il rimuovi adesivo per facilitarne l’eliminazione.
Gli anelli modellabili, sono dispositivi preformati a cerchio in materiale idrocolloidale flessibile. Solitamente utilizzati al posto della pasta, ne imitano lo scopo. La capacità assorbente permette loro di gonfiarsi e sigillare il contorno della stomia. Utili per riempire lievi avvallamenti si possono modellare (possono essere arrotolati, appiattiti, tagliati, ripiegati e sagomati in base alle esigenze) per adattarli alle zone attorno alla stomia e/o utilizzarli quando si ha difficoltà nell’uso della pasta. Solitamente non contengono alcool e si rimuovono più facilmente.
Il rimuovi adesivo detto anche remover, è un prodotto utilizzato per agevolare una rimozione rapida e indolore dei dispositivi per stomia riducendo i problemi collegati allo “stripping” (irritazioni, danno da strappo). Questo prodotto è progettato per sciogliere delicatamente gli adesivi che fissano i dispositivi di raccolta ed è disponibile in formato spray, più indicato per la rimozione della placca; e sottoforma di salviette imbevute per eliminare tracce di adesivo dalla cute.
Per utilizzare al meglio il prodotto, si consiglia di spruzzarlo dapprima lungo il bordo placca quindi di procedere allo scollamento dall’alto verso il basso, dirigendo il getto sulla pelle prossima al distacco; il prodotto non danneggia la mucosa della stomia.
Il film protettivo, disponibile in formato spray (da utilizzare a circa 10-15 cm di distanza dalla cute) e salviette imbevute, è un prodotto da distribuire sulla cute peristomale pulita e ben asciutta prima di applicare il dispositivo di raccolta. Protegge la cute dalle irritazioni causate dagli adesivi, dagli effluenti e dagli enzimi, creando una barriera traspirante tra la pelle e l’adesivo.
La formulazione a base di silicone ne indica l’uso su tutti i tipi di pelle soprattutto su cute molto sensibile. Deve essere utilizzato dopo l’igiene e non in sua sostituzione, nel qual caso potrebbero aumentare le probabilità di alterazioni peristomali. Il prodotto è privo di alcool, atossico, ipoallergenico e può essere utilizzato su pelle intatta o irritata e sulla mucosa della stomia.
La polvere protettiva per stomia è un prodotto assorbente a base di idrocolloidi. È progettata per essere applicata sulla pelle prima di posizionare la pasta livellante, il film protettivo spray o il dispositivo di raccolta ed è utile inpresenza di irritazioni e piccole lesioni cutanee.
La sua funzione principale è quella di assorbire l’essudato (liquido che fuoriesce dalle alterazioni cutanee e compromette la tenuta del presidio di raccolta) e favorire la guarigione senza compromettere la tenuta del sistema di raccolta.
· applica la polvere sulla zona umida interessata avendo cura di uniformarla
· se ne utilizzi troppa, ti basterà soffiare via quella in eccesso;
· applica la pasta, lo spray protettivo o il nuovo sistema di raccolta.
Le striscette idrocollodali, sottili e impermeabili, si usano per rinforzare il bordo della barriera adesiva. Aiutando a mantenere adesa la placca e si adattano al profilo addominale seguendone tutti i movimenti. Per applicarle, una volta rimossa la pellicola sul retro, basta posizionarle sopra ai bordi della placca per circa 1,5-2 cm.
La cintura addominale aiuta a mantenere in posizione la placca adesiva. In caso di conformazione addominale particolare, può essere un valido aiuto o un ulteriore freno al distacco della barriera. Particolarmente indicata per stomie complicate e difficili da gestire, viene utilizzata spesso in pazienti con urostomia o ileostomia in quanto il peso della sacca tende a tirare il dispositivo verso il basso. Fornisce un ulteriore senso di sicurezza e di tenuta del dispositivo. Per utilizzarla deve essere regolata secondo la misura dell’addome e agganciata negli appositi spazi.
Bibliografia
*AIOSS “arte e scienza dell’assistenza infermieristica in stomaterapia”
*AIOSS “Linea Guida sulla gestione del paziente adulto con stomia enterale e urinaria”
Paola Neri
Infermiera senior - Stomaterapista
Lavora presso:
“Ambulatorio per la riabilitazione del paziente stomizzato”
Ausl della Romagna ambito territoriale Cesena
Telefono: 0547-352745 (dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 14:00)
AP-74660-ITA-ITA
Blog